IL PIEDE PIATTO

Sempre più spesso si sente parlare di plantari anatomici ed ergonomici per correggere i difetti del piede. Tra quelli più noti e realizzati, infatti, troviamo quelli per il piede piatto. Scopriamo cos'è il piede piatto, quando è da utilizzare il plantare e come scegliere quello più giusto per il nostro piede.

Il piede piatto, annoverato tra i difetti plantari più noti – com’è facilmente intuibile dallo stesso nome – indica una particolare anomalia in cui l’arco plantare è completamente o parzialmente piatto e modifica l’appoggio metatarsale del piede. L’arco plantare, in particolare, appare di dimensioni notevolmente ridotte, generando come conseguenza, un deciso aumento della “superficie d’appoggio della pianta del piede”.

Alla base del difetto, non c’è un’origine univoca. In alcuni casi, infatti, il piede piatto è conseguenza di un arco plantare non sviluppatosi in modo corretto durante la prima infanzia ma, in altri, esso può derivare da traumi di particolare entità, da un aumento di peso e dall’usura dovuta all’invecchiamento. Benché il piede piatto non generi conseguenze particolarmente apprezzabili da punto di vista medico, esso influisce nettamente sulla postura, provocando infiammazioni, anche dolorose, a caviglie, ginocchia, schiena, oltre che a generare una difficoltà sempre maggiore nell’allineare le gambe.

Quanto alla diagnosi di piede piatto, nel caso di un difetto sorto all’atto nella nascita o in un periodo immediatamente successivo, la valutazione può esser fatta intorno ai tre – quattro anni del bambino, soprattutto se in famiglia si annoverano dei casi analoghi. Quanto, invece, al collasso della volta dell’arco plantare, il consiglio di uno specialista ortopedico, risulta indispensabile in tutti quei casi in cui si arrivi a provare dolore. Sarà poi il medico a suggerire esami più specifici, quali radiografie, ecografie, tac e risonanza magnetica. Dopo un’attenta valutazione del piede, attraverso un “esame baropodometrico“, il medico potrà suggerire l’utilizzo di plantari specifici per evitare di compromettere ancora di più la stabilità del piede.

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piede piatto

COME FUNZIONA IL PLANTARE PER IL PIEDE PIATTO

I plantari ortopedici di nuova generazione si rivelano tra i più validi strumenti per alleviare il fastidio e il dolore derivante dal piede piatto. Realizzati in diversi materiali, ergonomici e flessibili, essi consentono di rinforzare l’arco plantare, permettendo al piede di assorbire shock e urti, contribuendo a migliorare la postura e a non affaticare piedi, ginocchia e colonna vertebrale durante le normali attività quotidiane.

Benché in commercio, soprattutto negli ultimi tempi, si assista a un fiorire di plantari anatomici già confezionati da inserire, all’occorrenza, in qualsiasi tipo di calzatura, dovendo scegliere un plantare per il piede piatto, sicuramente più opportuno sarebbe farselo realizzare su misura. E ciò per un motivo molto semplice: ogni piede è diverso da un altro e, sebbene, il difetto sia simile, ciascuno richiede un plantare realizzato per le proprie specifiche esigenze. Il plantare giusto, dunque, ha una funzione correttiva, giacché consente di appoggiare in modo consono il piede a terra, scaricando notevolmente tutte le zone gravate dal peso. Inoltre, la funzione del plantare può essere considerata anche antalgica, influendo sul dolore generato dall’errato appoggio del piede a terra.

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INFORMAZIONI UTILI SUL PLANTARE PER IL PIEDE PIATTO

Come è realizzato il plantare per il piede piatto

Come abbiamo già avuto modo di rilevare, la patologia del piede piatto, pur non essendo invalidante, crea non pochi disagi fisici a chi da essa risulta affetto. Va da sé, dunque, che la realizzazione di un plantare perfetto per il piede piatto, che possa essere comodo, antibatterico e funzionale allo scopo, può risultare lunga e complessa, dovendo tener conto dell’anatomia specifica del piede, delle sue caratteristiche e provvedendo alla scelta del materiale giusto. Ovviamente, non tutti i plantari sono realizzati con i medesimi materiali. Essi, infatti, possono essere a densità variabile, al multiform termodeformabile, in fibra di carbonio, in silicone, in polimeri di resina, in sughero, nora etc.

Come va utilizzato il plantare per il piede piatto

Pensato, ideato e realizzato in base alle specifiche richieste ed esigenze dell’utilizzatore, il plantare per il piede piatto deve essere utilizzato gradualmente. La sensazione di camminare su di una superficie insolita, infatti, potrebbe generare un certo fastidio. Ed è proprio per questo motivo che la graduale accettazione del plantare per il piede piatto deve avvenire nelle primissime settimane di utilizzo. Il primo e il secondo giorno, infatti, è bene indossarlo per non più di un paio d’ore, per consentire al piede di abituarsi ma, già dal terzo giorno, le ore dovranno passare a quattro, continuando così fino ad arrivare a otto – dieci ore al giorno.

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